Non da soli, insieme

Sabato 25 gennaio 2025, alle 10, presso il comune di Bedero, si incontrano i sindaci di Bedero e Rancio, con esponenti della protezione civile di Rancio e della Pro loco di Bedero, per discutere della rimozione dei rifiuti sulla strada per Brinzio, vicino alla cappelletta di san Francesco (vedi i riferimenti nell'articolo)


Dopo questo servizio di Striscia la notizia, uscito nel mese di novembre, sulla chat della nostra Pro loco si è aperto un piccolo ma interessante dibattito.

 

G: Ma secondo voi possiamo fare qualcosa in merito? Magari iniziando a parlarne insieme e vedere se è possibile intraprendere qualche iniziativa? Avevo fatto circa due mesi fa una segnalazione ai carabinieri, ma evidentemente non basta per contrastare il fenomeno.

N: Io ho visto quelli della DIGOS, ci hanno detto che dobbiamo segnalare targhe, perché senza non possono fare nulla. Comunque loro sanno tutti i movimenti che ci sono e conoscono anche i personaggi che ruotano attorno.  Non capisco come mai non facciano piazza pulita.

C: tutto vero, ma  ricordo anche che, sconsolato, ci ha detto che anche di fronte ad arresti eseguiti, gli spacciatori vengono rimessi in libertà in tempo zero.

A: Innanzitutto si può andare a fare una giornata ecologica e tirare su tutto lo schifo.

L: Io credo che, da cittadini qualunque, la cosa migliore è presidiare. Organizzare iniziative, passare e ripassare, dare la sensazione che i boschi siano territorio frequentato e curato.

C: A Mondonico lo fanno da anni, vanno a ripulire i bivacchi. Ma gli spacciatori tornano comunque. Però dargli fastidio è sempre consigliabile.

M: Credo che per i cittadini comuni sia impensabile contrastare un fenomeno del genere, espone a rischi enormi. Sono le istituzioni a doversi mobilitare in modo deciso, ma purtroppo già le forze dell'ordine si trovano in difficoltà. Non possiamo essere noi a risolvere la situazione, con tutti i rischi annessi.

 

G: Io invece credo sia necessario presidiare, insieme. Far capire che il territorio non è abbandonato, non è in mano loro in esclusiva. I rischi si corrono se si è soli. Non credo abbiano interesse a provocare incidenti seri, ne andrebbe del loro giro di affari.

M: C'è da rendersi conto che si parla di gente senza scrupoli a cui interessa solo fare soldi, il loro giro di affari è compromesso anche solo dalla tua potenziale presenza, che può disturbare il loro giro.

C: Personalmente i nostri boschi li vivo e li “presidio”, e più volte mi sono ritrovata faccia a faccia con questi ragazzini (credetemi, sono ragazzini). Senza paura e senza vergogna. Più volte ho assistito a scambio merce e a quella processione di auto che si vede nel filmato. Ma forse la presenza di una singola persona è totalmente insignificante. Forse vedere gruppi che presidiano dissuaderebbe, almeno i consumatori.

M: Mi piace molto il vostro istinto di protezione e di tutela dei nostri territori, ma la realtà vi dice che questo fenomeno è in corso da tanto, troppo tempo e nonostante vari tentativi di ripulire le varie zone (carabinieri cacciatori, esercito...), la situazione non è cambiata. Non ho la soluzione in tasca. Come a tutti, mi piacerebbe si arrivasse a un punto di svolta, ma non credo si possa fare affidamento sui cittadini in questo.

C: In realtà noi cittadini non abbiamo mai fatto nulla. Un generale dell’esercito mi ha detto un giorno: “disturbateli”, “occupate voi i loro spazi”. Magari si sposterebbero solo, ma a furia di spostarsi…

N: Anche io mi ritrovo in quello che dice M e onestamente mi fa paura il fatto che siano senza scrupoli. Sparare contro le persone, anche senza volerle intenzionalmente colpire, ma solo spaventare, mi sembra davvero assurdo e pericoloso. Io sarò codarda ma ho paura. L'altro giorno ero a funghi con mio papà e devo ammettere non ero serena. Sarò esagerata? Forse sì. È  triste pensare che i nostri boschi siano occupati anche da loro.

C: Sparano, è vero, ma sparano in alto per segnalazioni. Come dice G, non è nei loro interessi.  Per spaccio escono dopo 24 ore, per aggressione a mano armata non credo. E comunque non poter girare sereni nei nostri boschi è già una sconfitta.

R: Questa situazione esiste nelle nostre zone da almeno dieci anni. Ci sono già state riunioni tra istituzioni, prefettura, forse dell'ordine. La soluzione non è facile, il problema esiste in tutta Italia, come ben sapete. Secondo l'informatore del servizio, che io conosco bene, che a sua volta sta segnalando da anni alle forze dell'ordine e alle istituzioni l'aumento del degrado per spaccio, la "pulizia" ambientale deve essere effettuata da persone addestrate con tecniche militari. In passato è successo che ci fossero operazioni simili, ma la situazione si è ripresentata dopo poco tempo, perché la manovalanza di nordafricani per lo spaccio è impressionante. La vera soluzione definitiva è colpire i pesci grossi al vertice.

G: Ma credo che nessuno di noi abbia in mente di costituire un gruppo paramilitare che si sostituisca alle forze dell'ordine. Credo che da questo al non fare nulla ci stiano nel mezzo delle possibilità. E mi piacerebbe discuterne insieme.

R: Prendere coscienza della situazione e discuterne assieme è sempre una cosa positiva.

S: Io sul Rancio, dove è girato il servizio nonostante dicano Mondonico, ho più volte visto  i cacciatori dei carabinieri (baschi rossi) nei boschi. Gli esiti però sono quelli che vediamo tutti. Purtroppo.

M: E mi dispiace ammetterlo, ma è giusto così.  Io cittadino non sarei proprio sereno nell'andare per boschi a fare ostruzionismo a ragazzini armati, con le tasche piene di droga e soldi. Credo che siano sufficienti questi dettagli per considerarli una mina vagante. Con questo non voglio sicuramente dire che non si possa trovare un modo, anche per i cittadini, di contrastare il fenomeno.

G: Io veramente nei boschi ci vado da una vita, a funghi o solo per camminare e continuerò ad andarci. Se qualche volta si potrà fare in compagnia sarò contento.

M: Be‘, pure io. In questi boschi ci sono cresciuto e di certo non li abbandono, ma non mi pare sia questo il punto.

I punti forse li abbiamo riassunti in questo breve dibattito.

C’è un problema, non nuovo ma abbastanza recente, di spaccio nei nostri boschi, con relativo corredo di insicurezza e degrado.

Le forze dell’ordine controllano, ma non sono in grado di estirpare alla radice il fenomeno.

Non sta certo a noi cittadini affiancarci a loro, invadendo ambiti di loro competenza.

Ci viene però anche chiesto, dalle forze dell’ordine stesse, di non rintanarci nelle nostre case, consapevoli che, più un luogo è curato e vissuto dalla sua popolazione, meno è terreno fertile per l’attecchimento dell’illegalità.

E questo è anche il parere indipendente di alcuni di noi emerso nella discussione.

 

Prendendo spunto da tutto questo, per monitorare la situazione, durante il mese di dicembre mi sono incamminato, nel raggio di pochi chilometri, lungo le strade che da Bedero portano rispettivamente verso Mondonico, Brinzio, Rancio. Con qualche interessante scoperta.

 

Lungo la strada per Mondonico, poco dopo i primi tornanti, mi sono imbattuto nei resti di ben tre bivacchi dei corrieri della droga. C’erano teloni impermeabili, un materasso gonfiabile, una sdraio, qualche indumento, rotoli di film plastico per confezionare le dosi, resti di confezioni di cibo, decine e decine di bottiglie di birra, acqua ma anche spumante e superalcolici, carta stagnola, scatolette, qualche piatto e bacinella in metallo. I bivacchi erano in chiaro stato di abbandono, nessun rifiuto appariva recente. Con l’aiuto di mia moglie, di Claudia M. e di alcuni consiglieri comunali, i rifiuti sono stati portati a bordo strada e successivamente caricati sul furgoncino del comune di Bedero e portati a valle.

 

Lungo la strada per Brinzio, prima della cappelletta del ciclista, in territorio comunale di Rancio, mi sono invece imbattuto in una consistente discarica abusiva di materiali vari, frutto forse di qualche attività di sgombero. Molti sacchi ancora chiusi sono rotolati per un centinaio di metri nel bosco in forte pendenza. Il grosso giace a pochi metri dal bordo strada.

 

Anche scendendo verso Rancio vi sono molti rifiuti a bordo strada, una piccola discarica nel bosco poco dopo il bivio Brinzio-Rancio e, risalendo verso Bedero, alcuni sacconi gettati nel bosco prima della fabbrica Chinetti.

C’è quindi un problema di spaccio di droga, ma anche uno di abbandono illecito di rifiuti, a volte collegato all’attività di spaccio a volte, forse la maggioranza, del tutto indipendente da essa.

 

Dopo aver interpellato l’addetto di Polizia Locale del Parco Campo dei Fiori e diffuso le foto dei vari ritrovamenti sulla chat della proloco qualcosa si sta muovendo grazie all’interessamento del nostro consigliere comunale Roberto D. Z.

Sabato 25 gennaio 2025, presso il comune di Bedero, si dovrebbero trovare insieme i sindaci di Bedero e Rancio, con esponenti della protezione civile di Rancio e della Pro loco di Bedero, per discutere i problemi in oggetto, in primis la rimozione dei rifiuti.

 

La mia speranza è che non sia un evento estemporaneo, ma l’inizio di una collaborazione duratura tra comuni e associazioni delle nostre valli che vada nell’ottica di quanto emerso nella nostra chat e auspicato anche dalle forze dell’ordine: curare il nostro territorio, ripulirlo dai rifiuti, riaprire vecchi sentieri, rendendoli possibili mete di gite turistiche famigliari. Abitarlo, viverlo il più possibile.


Sono queste le medesime considerazioni emerse proprio in questi giorni sull’articolo del Corriere della Sera firmato da Andrea Camurani a titolo “La richiesta dei sindaci: «zone rosse» nei boschi dello spaccio”, ripreso successivamente da Luino notizie.

In esso si legge che Federico Raos e Marco Galbiati, rispettivamente alla guida delle amministrazioni di Orino (850 residenti) e Castello Cabiaglio (540), hanno inviato una lettera al prefetto di Varese Rosario Pasquariello con oggetto «iniziative di prevenzione e sicurezza urbana»,  chiedendo l’istituzione di alcune «zone rosse» nei pressi di aree boschive dove è acclarata la presenza di fenomeni di spaccio.

I sindaci affermano che «Individuare alcune zone boschive quali zone rosse, foss’anche solo un fatto simbolico, può essere utile per porre le basi di azioni strutturate e coordinate di recupero alla comunità che però travalicano, per la loro complessità economica ed organizzativa, il raggio di azione operativo dei singoli piccoli comuni». Per esempio, continuano i due amministratori, si potrebbe «immaginare un intervento organico di pulizia delle fasce di rispetto sulle strade che attraversano i nostri boschi per rendere più trasparente l’accesso e scoraggiare, indirettamente, la permanenza dedita ad attività illecite».

A fianco di una azione repressiva di competenza esclusiva delle forze dell’ordine, i due sindaci auspicano  un progressivo recupero della rete sentieristica attraverso piste ciclopedonali, interventi di pulizia e uso comunitario dei boschi, azioni di recupero e valorizzazione del territorio, affinché i boschi possano tornare ad essere un luogo vissuto da chi risiede sul territorio e da chi lo sceglie come meta turistica e, soprattutto, sicuro.

 

Questo è ciò che possiamo fare. Non da soli, insieme.


22 gennaio 2025, Gabriele K.

Diamo i numeri?

Diamo i numeri?

 

Dopo i primi mesi di rodaggio, nel 2024 il sito della Pro loco è andato a regime.

Si era molto discusso, all’inizio, se fare un sito fosse una buona idea o se invece fosse lavoro sprecato (vedi il progetto).

Ciascuno tragga le sue conclusioni, sulla base dei dati relativi agli ultimi dodici mesi.

 

12    euro, costo dell’abbonamento annuale

994  visite

25    autori

82    articoli pubblicati

centinaia di immagini

 

Sono risultati incoraggianti?

Certo è che vi sono ancora molte potenzialità di sviluppo.

 

Cari visitatori, continuate a frequentarci. Ogni venerdì viene pubblicato un aggiornamento del sito: affacciatevi nel fine settimana, per vedere cosa c’è di nuovo. Ma soprattutto, considerate l’idea di partecipare con proposte e contributi.

 

Al volgere dell’anno, tutti i materiali prodotti nel 2024 finiscono in archivio.

Tanto l’archivio 2023, quanto quello 2024 sono accessibili e consultabili attraverso un link sulla home page e sulle altre pagine del sito.

 

Perché qui tutto si crea, ma nulla si distrugge.

  Arrivederci nel 2025. Auguri!

31 dicembre 2024, Laura V.

Bedero come un presepe

Il paese dà l’ambientazione, vari personaggi ruotano attorno alla capanna: dal punto di vista di una mamma, Bedero è un bel posto dove far nascere un nuovo bambino

 

Natale è nascita, festa per un bambino che viene al mondo. Quest’anno è nato il mio piccolo Dante. 

Mi sento molto fortunata ad avere la possibilità di crescere i miei figli qui a Bedero. Felice che possano crescere nella natura e non nel traffico, lontano dalla frenesia. Felice che crescano in questo paese, dove ci si supporta e ci si aiuta nelle difficoltà.

 

Le persone nelle piccole comunità si prendono cura l'un l'altra e avere figli in queste realtà significa sentirsi meno soli. Un proverbio africano dice che per crescere un bambino ci vuole un villaggio. Ed effettivamente una volta così era, i bambini erano figli della comunità e tutti gli adulti davano un occhio a tutti i bambini, non solo i propri. Senza giudizio, con amore.

Anche Gesù bambino, nel presepe, è circondato dalla comunità. In tanti vanno ad accoglierlo, portando doni e amore. Nel presepe, Maria e Giuseppe non sono soli.

 


Quando è nato il mio piccolo Dante ho avuto anche io i miei "re magi". Chi mi ha portato dei pannolini, chi omogeneizzati, chi giochi, chi si è offerto di cullare Dante per darmi una pausa. Ma troppi genitori sentono la mancanza della famiglia e della comunità e di sentono soli ad affrontare una nuova realtà.

 

Se lo stato non è in grado di occuparsi delle persone, sono sicura che come comunità possiamo fare la nostra parte, occupandoci di chi ha più bisogno, dai cittadini più piccoli ai più anziani, aiutando i primi a crescere sereni e sostenendo i secondi, attingendo dalla loro saggezza.
Aiutandoci l'un l'altro, per il bene di tutti.

 

22 dicembre 2024, Lorena M.