San Gemolo decollato

Una storia di mille anni fa

 

Non c’era il treno e neanche l'aeroplano.

Viaggiare richiedeva gran coraggio:

partivi a piedi col bagaglio in mano,

senza sapere quanto stavi in viaggio.

 

Per stare a casa non è un buon motivo!

Gemolo sceglie il viaggio e l’avventura:

Adesso parto e prima o poi arrivo,

lungi da me la noia e la paura!”

E, lancia resta, attraverso i confini,

dalla Germania a piedi fino a Roma,

eccolo in marcia con i pellegrini

guidati dal gran vescovo in persona.

 

Passano i servi, i viveri e i forzieri,

incede il vescovo sulla portantina,

passa la scorta a cavallo dei destrieri,

e dietro la gran ciurma pellegrina.

 

Valica i monti la nutrita schiera,

fan scorta guardie armate fino ai denti.

Marciano tutto il giorno e verso sera

montan le tende per gli accampamenti.

 

Cammin cammina, la strada verso Roma

finisce col passare qua in Valganna.

Sliffeten sloffen”, la valle risuona,

la folla si è accampata per la nanna.

Sembra non ci sia nulla da temere…

ma più in là, il passo è stretto dirupato

e attratti dal tesoro nel forziere,

i banditi preparano l'agguato.


Scesa la notte, ecco l'infame banda

si getta sulle tende tutta armata:

colpisce con ferocia, e assale, e sbanda,

ruba il forziere e batte a ritirata.

 



 

Per via del sonno è lenta la reazione.

Gemolo è sveglio e lui, primo tra tutti,

saltando sul cavallo, è già in azione:

rincorre quei briganti avidi e brutti.

 

Li rincorre brandendo lancia e spada

per riavere il tesoro trafugato.

Li minaccia e galoppa sulla strada,

fino a trovarsi solo e circondato.

 

Gemolo, allora, la sua corsa arresta

e affronta con coraggio la tenzone,

ma un vile colpo gli mozza la testa…

potrebbe finir qui la narrazione.

 

Ma invece di cadere morto a terra,

seminando terrore, fa un portento:

la testa mozza per il ciuffo afferra,

poi salta in sella e va all’accampamento.

 

Gemolo giunge sul cavallo alto,

cade la testa e fa tre balzi al suolo,

sgorga una fontanella ad ogni salto,

l'acqua si unisce in un ruscello solo.

 

È un prodigio, un miracolo, un portento!

Si alzano nella folla le preghiere,

i banditi soggioga il pentimento,

così al vescovo torna il suo forziere

 


E il vescovo ne è così appagato

che lo fa santo senza esitazione:

san Gemolo, il santo decollato,

proclamato per alta ispirazione.

 

Passan le guardie e i miracolati,

il vescovo, il forziere e il suo tesoro.

A noi resta san Gemolo, e nei prati
ci resta anche il ruscello - bontà loro!

Dalla tradizione popolare, 16 agosto 2024

Nonno noce racconta

"Io sono sempre stato qui. Ero una piantina appena nata quando hanno costruito l'asilo.

Da cent'anni vedo qui sotto giocare i bimbi. 

Volete sapere com'erano e cosa facevano i bimbi di una volta?"


Qui puoi vedere la storia di nonno noce, illustrata dalle foto dell'evento

"Voi, bambini ed alberelli, siete le nostre speranze proiettate nel futuro"


16 marzo 2024, nonno noce

Il passaggio dei Re Magi

I tre Re Magi sono in viaggio con i loro cammelli.
Viaggiano di notte, perché seguono la direzione indicata da una stella.

Sono tre Re Magi vecchi e saggi. Sanno che i bambini di oggi sono le donne e gli uomini del domani, in essi ripongono le loro speranze. Viaggiano per andare a trovare i più piccoli, portando loro gli auguri di buona vita e i regali di buona fortuna. 


I tre Re Magi vengono dall’Oriente. I loro cammelli sono allenati per cavalcare nel deserto di sabbia e sulle colline rocciose, ma  scivolano sull’asfalto e inciampano nei sentieri del bosco. La stella indica loro la direzione, ma è visibile solo quando il cielo è sereno.
In una notte si alza una tempesta di sabbia e la stella non si vede più.


Cammina, cammina, i tre Re Magi si ritrovano in una tempesta di neve.
I cammelli cominciano a scivolare e a inciampare: vuol dire che sotto i loro piedi non c’è più la morbida sabbia del deserto, nemmeno la solida pietra delle colline rocciose... I tre Re Magi capiscono che hanno perso la strada.

Nella tormenta di neve si non ci si riesce ad orientare.
Dove si trovano? Chi lo sa?

 

I tre Re Magi decidono di fare una sosta e piantano le loro tende vicino a una fontana, così possono abbeverare i cammelli. Sulla fontana fa la guardia un leone, che dà loro il benvenuto:
- Anche io vengo da lontano…

I tre Re Magi partiranno domani, ma non vogliono andarsene prima di avere fatto i loro auguri e portato i loro doni ai bambini del paese.

- Baldassarre, tira fuori la ricetta segreta!

- Melchiorre, accendi un fuoco!

- Gaspare, impasta, modella, cuoci!

 

I tre vecchi Re Magi lavorano tutta la notte e un profumo delizioso avvolge il paese.

Di primo mattino risalgono in groppa ai cammelli e fanno il giro di tutte le case. I cammelli sono alti alti e hanno il collo lungo lungo. Arrivano fino ai balconi e ai davanzali delle finestre e lasciano un pacchettino per ogni bambino. Poi la carovana è pronta a ripartire.

 

Quella mattina, aprendo il pacchettino, i bambini trovano dei dolcetti a forma di cammello.

Da quel giorno, a Bedero, nel circondario e in tutta la provincia di Varese, il giorno dell’Epifania si festeggia con i cammellini di pasta sfoglia. 

È la ricetta segreta di Baldassarre!

 

Qui la versione scaricabile e stampabile

5 gennaio 2024, Laura V.